In occasione dell’incontro sardo di Faita abbiamo avuto l’occasione di conoscere e ascoltare Alessandro Van De Loo, figlio di Loek che avevamo già intervistato, attualmente General Manager Partner Campsites Europa del gruppo Vacanceselect.
Il suo intervento è stato molto interessante e ricco di spunti di riflessione per il settore, fondati su un’esperienza davvero importante di un gruppo con tanti anni di storia ed esperienza alle spalle, presenza capillare sul territorio europeo e confronto costante con i clienti e le realtà locali.
Vacanselect, cos’è e cosa offre
Sono 35 gli anni di attività di Vacanceselect che nel 2018 si è fusa con il gruppo francese Vacalians creando così il nuovo Gruppo Vacanceselect, leader della ricettività all’aria aperta in Europa, che opera con diversi marchi e su diverse sedi operative distribuite nel continente: in Spagna, Francia Italia e Croazia, a cui si aggiunge un gruppo attivo nei paesi nord europei. Il quartier generale della distribuzione si trova a 30km a nord di Amsterdam, ma è presente un ufficio anche nel Regno Unito ad Edimburgo e un ufficio in Germania ad Amburgo. Una diffusione capillare che ha lo scopo di conoscere al meglio il territorio e coprire tutte quelle che sono le esigenze più peculiari dei vari mercati.
Il Gruppo Vacanceselect propone circa 1200 campeggi e villaggi, distribuiti in 16 nazioni europee, per un totale di 33mila piazzole gestite direttamente.
Queste sono suddivise su 55 campeggi in Francia, distribuiti sotto I marchi Tohapi e Amac, a cui si aggiungono 250 campeggi partner, in cui sono presenti strutture di proprietà che vengono affittate per tutta la stagione e 850 campeggi affiliati con cui Vacanselect collabora allo scopo di aiutare l’offerta a essere completa, generando così un vantaggio anche a livello competitivo.
Per quanto riguarda i marchi commerciali con cui Vacanceselect si propone, sono tre le formule con cui collaborano con i campeggi. Nella prima colonna del grafico è possibile vedere i campeggi di proprietà, tutti sul mercato francese che sono stati divisi per livelli di qualità: 5, 4, 3 stelle e naturisti. Nella seconda colonna invece si trovano i marchi dei tour operator con cui Vacanceselect collabora con i campeggi di tutta Europa, posizionando le strutture di sua proprietà. Il marchio Selectcamp è focalizzato sul mercato olandese e tedesco, Canvas storico sul mercato britannico, Tohapi marchio francese, Adriatic Kamp è il marchio leader della ricettività in Croazia. Anche su questo fronte Vacanceselect ha saputo creare un gruppo complementare che risponde a quasi tutte le esigenze del mercato.
Chiude il marchio di distribuzione è vacanselect.com e tutte le altre attività che caratterizzano questo marchio che dal 25 Aprile ha anche un nuovo logo.
Un gruppo davvero eccezionale e completo che, senza dubbio riesce a soddisfare le esigenze di un mercato che è in continua evoluzione riuscendo a cogliere le opportunità derivanti dei vari Paesi.
L’evoluzione del campeggio e dell’ospitalità all’aria aperta in Europa secondo Vacanceselect
Alessandro Van De Loo racconta che il Gruppo Vacanceselect si è sviluppato all’interno di un mercato, quello del campeggio, dove oggi in molti stanno vedendo un grossissimo potenziale.
«Ad oggi, la maggior parte dei clienti che prenotano una vacanza in campeggio scelgono prima la tipologia di vacanza che vogliono fare, poi guardano all’interno della disponibilità quello che possono prenotare. Il potenziale che abbiamo in Europa nasce proprio dal fatto che ci sono tantissimi europei che ancora non considerano il campeggio come destinazione per le proprie vacanze per i motivi più svariati, perché non lo conoscono, perché pensano che non sia confortevole e perché non ci sono mai stati.
La nostra missione commerciale è quella di ispirare il più grande numero di persone che oggi non si affacciano al mondo del campeggio, perché prenotino, invece di un albergo o di un appartamento o di un altro tipo di vacanza, una struttura in affitto in campeggio facendogli capire che tipo di esperienza questo può significare. Per questo motivo sono anni che parliamo di GLAMPING e ci siamo fatti un po’ ambasciatori di questo concetto all’interno del mondo della distribuzione, perché lo vediamo come il futuro del campeggio.
Il Glamping è un trend che sostanzialmente ha preso ispirazione dai safari in Africa che erano viaggi organizzati per la nobiltà inglese che voleva andare a caccia, e quando era in mezzo alla Savana, voleva pernottare con un certo confort, il più simile possibile a quello di casa o dell’albergo. Prendendo ispirazione da questo, nel 2009 ci siamo chiesti come ispirarci a questa idea per trasformare le nostre strutture in affitto in campeggio e aggiungere al comfort qualcosa di emozionante e interessante per il cliente. Quindi abbiamo introdotto le prime la lodge tent che da subito in Olanda hanno avuto un grandissimo successo. Dopo l’Olanda ha seguito il mercato tedesco, dopo il mercato tedesco poi hanno seguito un po’ gli altri mercati nel nord Europa e diciamo che possiamo dire che nel 2018, undici anni dopo l’introduzione del nostro primo modello, il glamping è diventata una presenza più o meno stabile nel mondo del campeggio europeo.
Aggiunge Alessandro Van De Loo: «Con il tempo ci siamo resi conto che è molto difficile trovare una definizione di cosa sia il Glamping, perché chiedendo al cliente la risposta può essere molto varia: una casa sull’albero molto particolare, una tenda semplicissima senza servizi ma collocata in una posizione con una vista stupenda, può essere sostanzialmente tutto quello che c’è tra queste due cose. E ci siamo detti che probabilmente, visto che Glamping non è associato ad essere per forza all’interno di un campeggio, ma nell’esperienza che il cliente riceve, è un trend che può essere più grande di quello che al momento è quello del campeggio organizzato.»
Riflessione che viene confermata anche dai dati di ricerca di Google Trends dove il termine glamping dal 2004 al 2018 è in costante crescita ed è presente in quasi tutte le nazioni del mondo. Si tratta dunque di un concetto globale, anche dal punto di vista dell’offerta. Infatti in tutti i continenti è possibile trovare strutture che si somigliano un po’ e che sono accumunate da stessi elementi: il contatto con la natura e gli spazi, che invogliano il cliente a provare un’esperienza diversa da qualsiasi altra.
Questo trend globale viene cavalcato anche da chi non ha nulla a che vedere con il campeggio, esistono infatti brand della ricettività alberghiera che associano il termine glamping a camere d’albergo o a esperienze in città, ad esempio con una tenda sul tetto dell’albergo. Nel Regno Unito è nato un parco di divertimenti che ha scelto di inserire nel suo interno, invece di un tradizionale resort, un glamping.
«Questo è un trend globale che sostanzialmente invoglia anche persone che hanno un po’ paura ad avventurarsi con il concetto di camping, a prenotare. – dice Alessandro Van De Loo – Per questo secondo noi investire su questo tipo di trend e investire sull’unicità di un prodotto, in combinazione con la destinazione, può essere la risposta per attirare in campeggio clienti che normalmente non lo considerano come meta per le loro vacanze. L’obiettivo di ampliare il mercato deve essere a livello di industria e di settore perché nessun singolo operatore sarà mai forte abbastanza per fare questa cosa da solo.
E quali sono le cose importanti da offrire al cliente? Innanzitutto strutture attraenti, all’altezza delle aspettative. Che possono essere case mobili, bungalow, una vasta scala di strutture. Importante anche garantire i comfort necessari. Non basta comprare una bella struttura e pensare che tutto il resto venga da sé, bisogna cercare di offrire ai clienti, quei servizi che ti fanno dire “caspita, però alla fine vale veramente la pena provare questo tipo di vacanza!”. Bisogna quindi pensare a letti di buona qualità, che nei nostri sondaggi sono molto apprezzati dai clienti, asciugamani di buona qualità e servizi aggiuntivi che possano incidere veramente, gli esempi sono numerosi, l’obiettivo è sempre quello di offrire qualcosina in più al cliente. Ciò che veramente caratterizza l’aria aperta è poi, non dimentichiamocelo mai, il contatto con la natura, che è un trend sempre più ricercato dal cliente.
Un’altra cosa veramente importante è quella di fornire sempre servizi all’altezza delle aspettative, perché un cliente non abituato ad andare in campeggio, se prenota una struttura perché è presente su Booking/Airbnb/Vacanceselect e trova che i servizi non sono in linea con le aspettative, con un’esperienza negativa le probabilità che lo provi una seconda volta diventano quasi nulle. Per questo motivo noi consigliamo, quando il campeggio ha idea di sviluppate questa nuova offerta, di pensare più all’offerta a 360° per offrire un pacchetto completo che possa veramente attrarre e invogliare la clientela.» chiude Van De Loo.
Un intervento davvero interessante e d’ispirazione. Dal canto nostro seguiamo questo trend da qualche anno e ci auguriamo anche noi che chi non prende attualmente in considerazione il campeggio possa invece provare questa esperienza e capire, che a prescindere di come lo si chiama, la vacanza all’aria aperta è un’esperienza che vale la pena vivere e che è super adatta sia per le famiglie ma anche per le coppie.