Consigli Utili

Camping in inverno: i consigli di Golden Camping/La meccanica

Quando il “Generale Inverno” comincia far sentire i morsi del gelo, molti camperisti decidono di mettere a riposo il proprio veicolo fino a quando la primavera non fa nuovamente capolino. Ma non tutti. Un certo numero di appassionati di plein air ritiene, a ragione, che anche la stagione più fredda abbia il suo fascino e possa essere goduta con il proprio camper usando semplicemente qualche piccolo accorgimento. Dopo tutto, la vita invernale in camping può riservare molte belle sorprese.

Per non trasformare i giorni di vacanza in spiacevoli ore passate a risolvere piccoli e fastidiosi inconvenienti invece che sulle piste da sci, in meravigliosi musei o in uno spettacolare campeggio invernale, Golden Camping ha deciso di dedicare tre articoli alle precauzioni da prendere per affrontare senza problemi anche i climi più freddi. Parleremo quindi di preparazione meccanica del veicolo e, nelle prossime settimane, di riscaldamento e coibentazione e infine di cosa è opportuno portare con sé per non farsi trovare impreparati.

Nonostante i modelli di previsione metereologica siano sempre più precisi, a volte bastano poche ore per capovolgere la situazione, e passare magari da pochi gradi sopra a pochi gradi sotto lo zero. E in camper questo può fare una differenza enorme. È importante però sapere che qualsiasi mezzo abbiate – più o meno recente, più o meno coibentato – basta poco per godersi quanto di meglio la stagione fredda abbia da offrire. Basta seguire i pochi consigli che troverete in questo e nei prossimi articoli. Inutile dire che alla base di tutto ci vuole un camper in buono stato di manutenzione.

Uno dei problemi più comuni che ci si trova ad affrontare in inverno, in particolare in montagna, è quello del gasolio che “gela”. In realtà non è questo carburante a congelare, ma la paraffina, che è uno dei suoi componenti. E lo fa già a due gradi sotto lo zero. Per difendersi da questo fenomeno è importante fare il pieno “giusto”. Per legge, tutti i distributori sono obbligati da novembre a marzo a offrire gasolio invernale, che grazie a specifici additivi resiste fino a -12 gradi. In montagna, dove questo potrebbe essere insufficiente, si trova invece il gasolio “artico”, pronto ad arrivare fino a meno 20 gradi (a volte 30).

Se nel serbatoio del camper c’è ancora carburante non adatto, potete ricorrere voi stessi a un additivo, verificando che sia compatibile con il vostro motore. Una dose è di solito sufficiente per proteggere una cinquantina di litri di gasolio. Da evitare il vecchio rimedio di aggiungere un po’ di benzina: può andare bene su mezzi molto vecchi, ma su quelli costruiti negli ultimi 15-20 anni potreste fare seri danni.

Nel caso vi trovaste al mattino con il motore che non parte a causa del gasolio “gelato” non fatevi prendere dal panico: in campeggio potete provare a usare un phon per scaldare il filtro del carburante e liberarlo così dalla paraffina gelata che blocca l’afflusso. Come estrema soluzione bisognerà chiamare un meccanico che smonti il filtro.

Le batterie di servizio e di avviamento

Sulle batterie non ci sono molte operazioni che si possono fare, ma dato che in inverno soffrono particolarmente il freddo è bene verificare che siano in buone condizioni prima di partire. Prima di tutto controllate che il voltaggio sia sufficiente ad alimentare le utenze o, per quella del motore, ad accendere senza sforzo il camper. Se il vostro veicolo è dotato di un pannello che indica il voltaggio della batteria servizi, verificate che in condizioni di partenza e senza utenze collegate ci siano almeno 12,5 Volt. Se avete solo una spia, accertatevi che sia verde.

Con un po’ di tempo a disposizione si potrebbe verificare che la capienza in termini di Ah sia intatta, ma in questo caso avremo bisogno di un multimetro per verificare in quanto tempo, utilizzando utenze di cui conosciamo con certezza il consumo, la batteria si scarica. In generale, non sottovalutate i segni premonitori: se vi sembra che la batteria servizi si scarichi più rapidamente del solito o che il motorino di avviamento faccia fatica a mettere in moto il camper, fate fare un controllo da uno specialista prima di partire.

Non dimenticate una verifica visiva e se potete cercate di coibentare bene il vano in cui la batteria, in particolare quella di servizio, è montata.

I tergicristalli e il liquido lavavetri

Non solo il freddo, ma anche il maltempo possono condizionare la vostra vacanza invernale. Qui gli accorgimenti sono molto semplici. Controllate prima di tutto che il tergicristallo funzioni correttamente e che la gomma non lasci segni sul parabrezza mentre lo pulisce. Eventualmente sostituitelo: se il modello lo consente, cambiando magari solo la gomma e non tutto il braccio. Nella vaschetta del liquido tergivetro non dimenticate di mettere l’antigelo. E quando il camper è fermo, tenete sollevati i bracci tergicristallo usando un piccolo oggetto, magari dei tappi di sughero, per evitare che la gomma si “incolli” al vetro.

Il riscaldatore ausiliario

Non solo il gasolio, ma tutto il motore e i suoi lubrificanti possono soffrire le basse temperature. Se prevedete di fare spesso lunghe vacanze in posti molto freddi, potreste pensare di dotare il propulsore di un “aiutino”: un riscaldatore supplementare a gasolio che può essere acceso una manciata di minuti prima di avviare il propulsore per aumentarne la temperatura e facilitarne l’avviamento.

Questo avrà un effetto positivo anche sulla batteria motore, che dovrà sostenere uno sforzo inferiore nella fase di accensione. Tra i marchi più noti ci sono Eberspächer e Webasto, i cui prodotti sono dotati di temporizzatore per un funzionamento programmato. Alcuni possono anche essere controllati da smartphone. In caso di assenza, un riscaldatore ausiliario può servire anche a preriscaldare l’abitacolo e sbrinare i vetri prima di partire.

Le gomme termiche

In Italia la legge non obbliga, contrariamente a quello che molti pensano, ad adottare gomme termiche nei mesi invernali: se si montano pneumatici estivi, è sufficiente avere a bordo delle catane omologate, da usare in caso di necessità. Inutile dire, però, che in termini di sicurezza l’uso a basse temperature delle gomme estive e con asfalto viscido è assolutamente sconsigliato.

Un’altra convinzione abbastanza diffusa è che gli pneumatici “quattro stagioni” marchiati M+S (Mud+Snow, ovvero fango e neve) siano sempre sufficienti a soddisfare i requisiti di legge, essendo equiparate alle gomme invernali. Questo è vero in Italia, ma all’estero non è sempre così. In Germania, in particolare, da un paio d’anni in caso di neve non si può circolare se non si hanno gomme termiche invernali vere e proprie, che devono avere come marcatura il simbolo grafico che racchiude nel profilo di tre montagne un fiocco di neve (Snowflake).

Le catene da neve

E qui si arriva all’ultimo punto, fondamentale per la guida invernale in zone interessate da precipitazioni nevose: quello delle catene da neve. è assolutamente indispensabile averle a bordo, perché su veicoli che pesano almeno tre tonnellate e mezza, anche le migliori gomme termiche, specie su ghiaccio, possono non bastare. Acquistandole, bisogna fare attenzione che siano a montaggio facilitato, adatte alla misura del penumatico su cui vanno posizionate e con maglie sufficientemente robuste da resistere ai pesi tipici dei camper.

Molti modelli presentano maglie da 12 millimetri, ma quelle da 16 sono sicuramente più consigliate, magari verificando preventivamente che si possano montare sulle coperture del nostro mezzo senza interferenze con altri organi meccanici. Una volta acquistate il consiglio è di provare a montarle “a secco”, ovvero a casa e con calma in condizioni meteo ottimali, per capire bene come si fa: quando vi troverete a farlo al freddo o sotto la neve rimpiangerete di non avere provato prima.

In generale, per la massima sicurezza, sarebbe meglio montare in inverno gomme termiche vere e proprie, con il simbolo Snowflake, e avere con sé delle ottime catene da neve.

Risolto l’aspetto “meccanico” del girare d’inverno, affronteremo prossimamente il tema di come stare al caldo anche nei climi più freddi.

Di Paolo Galvani

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