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Ciaspolar m’è dolce in val Meledrio

Appena a monte di Dimaro e dal Dolomiti Camping Village c’è un piccolo mondo bianco tra boschi, alpeggi e vecchie malghe da percorrere, passo dopo passo, con le “ciaspole”. Un vero incanto.

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In montagna, in inverno, l’attività fisica non è solo velocità e adrenalina, ma esiste un modo slow attraverso lo sci di fondo o con passeggiate da compiere con le racchette da neve (o ciaspole). E non c’è bisogno di salire a quote elevate per provare emozioni e vivere questa straordinaria esperienza: basta una strada forestale coperta di una spessa coltre di neve, candidi pascoli e un panorama da cartolina.

Con una buona cartina in distribuzione nell’Apt di Dimaro-Folgarida o presso la reception del Dolomiti Camping Village, si possono programmare passeggiate con le ciaspole alla portata di tutti oppure seguire percorsi (sia nel Parco Naturale Adamello Brenta, sia in val di Pejo nel Parco Nazionale dello Stelvio) che richiedono un certo impegno fisico. Il consiglio, in ogni caso, è di partecipare a escursioni in compagnia di guide.  Noi di Golden l’abbiamo fatto accompagnati nientemeno che da Livio Valentini, dinamico patron del Dolomiti Camping Village e sportivo doc.

La meta

Valentini, che definisce la montagna “un disintossicante straordinario che ti fa sentire tutt’uno con il mondo”, ci ha proposto un itinerario facile, buono per principianti ma dai contenuti che si sono rivelati appaganti. La meta che abbiamo raggiunto, cammin facendo, è stata la Malga Vecia, che sorge tra i pascoli oltre le groppe boscose di Folgarida, in val Meledrio.

Questa valle è uno stretto e selvaggio pertugio, segnato da forre, cascate e da fitti boschi di conifere. Di lì passava l’antica “strada dell’imperatore”(più volte percorsa in carrozza da Francesco Giuseppe e dalla moglie Sissi), che rappresentava l’unico collegamento dalla Val di Sole con il passo di Campo Carlo Magno. Poi, con l’arrivo della nuova carrozzabile, questo tracciato è diventato un emozionante percorso escursionistico da percorrere a piedi, in mtb o con le “ciaspole in inverno”.

La salita

Dopo aver superato i tornanti di Folgarida della statale per Madonna di Campiglio, abbiamo parcheggiato il pulmino del campeggio in uno slargo posto all’altezza della strada secondaria che porta alla Malga Folgarida di Dimaro.  Abbiamo infilato le racchette da neve, regolata l’altezza dei bastoncini, indossato lo zaino (non mancavano panini con lo speak, strudel e bevande) e abbiamo mosso i primi passi per testare l’attrezzatura. Poi, con passo lento (kalipe, come dicono i tibetani), abbiamo cominciato a salire inoltrandoci nel bosco di abeti e larici.

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Abbandonato il tracciato principale abbiamo affrontato una serie di tornanti di una stradetta forestale che porta alla Malga Vecia. Salendo, l’unico rumore percepito è quello della neve che scricchiolava sotto le ciaspole, mentre durante gli attimi di sosta per recuperare il fiato e far riposare le caviglie stanche, ci siamo goduti l’aria fresca e pulita e lo spettacolo dei contrafforti delle Dolomiti di Brenta che a sprazzi sbucavano tra gli alberi.  Abbiamo continuato a salire tra evidenti orme di volpi e cervi, poi, diradatosi il bosco, ci è apparsa la candida e abbagliante distesa degli alpeggi  con la sagoma della Malga Vecia che si è materializzata  contro lo sfondo dominato dalle pareti rocciose del massiccio del Brenta.

Sosta alla malga

Edificata a 1640 m s.l.m su un pianoro panoramico, la Malga Vecia è un edificio dall’architettura sobria ed essenziale, che può essere utilizzato come bivacco (per l’uso bisogna chiedere il permesso in comune). All’esterno c’è un’area pic nic (al nostro arrivo sepolta sotto una spessa coltre di neve) e a occidente ben visibili tra i prati innevati si scorgono gli edifici che compongono la Malga Folgarida di Dimaro (1662 m s.l.m). La struttura é aperta da giugno a settembre ed è un punto di sosta per gli escursionisti che qui si fermano per riposare, per gustare salumi e formaggi e scoprire l’arte dell’antica tecnica casearia.

Siamo rimasti alla Malga Vecia, mangiato al sacco, assaporato il tepore del sole e la bellezza del paesaggio circostante. Parafrasando una frase di Dino Buzzati, “ci siamo goduti un angolo di montagna a piccole sorsate”.

Rientrando al Dolomiti Camping Village nulla di meglio avremmo potuto desiderare che coccolarci con sauna e idromassaggio nel centro benessere Salus Vitae, che c’eravamo guadagnati sul campo, anzi sulla neve.

Photo credits: Osvaldo Ferretti

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