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Cosa non deve mancare ad un barbecue

All’italiana o all’americana, il barbecue è uno di quei momenti che contribuiscono a rendere più allegra l’atmosfera durante una vacanza in campeggio. Molto spesso le piazzole di sosta sono attrezzate con delle aree per grigliare. Ma siete sicuri di sapere che cosa non deve mancare ad un barbecue?

Per quanto fare una grigliata di carne o del pesce alla griglia sia abbastanza semplice, è probabile che le prime volte non filerà tutto liscio. Ma soprattutto mai dimenticarsi di mettere la sicurezza al primo posto. Fatta questa doverosa premessa, siamo pronti per cominciare. Consapevoli del fatto che ci sono diverse scuole di pensiero su come fare una grigliata, ecco la nostra piccola guida per non sbagliare.

Cosa non deve mancare ad un barbecue - Famiglia

Come si prepara la brace

Il primo passaggio di un barbecue è ovviamente l’accensione della brace. Mettetevi in testa che si tratta di un’operazione che richiede tempo. Il fuoco va infatti acceso almeno 30/40 minuti prima di cominciare a posizionare ciò che desiderate sul grill. Il nostro consiglio è quello di evitare l’utilizzo della diavolina, di alcol o di altri liquidi infiammabili.

L’elemento che permette di alimentare la fiamma e accendere la vostra carbonella è l’ossigeno. Disponetela quindi in maniera da formare un piccolo mucchietto, a piramide, lasciando al centro un buco.

Avete quindi diverse soluzioni per accendere il fuoco: usare il cubetto accendifuoco oppure mettere dei fogli di giornale appallottolati e pressati sopra dei legnetti disposti a forma di stella o ancora utilizzare carta di cucina intrisa con un po’ di olio (in questo caso uscirà più fumo, ma funziona ugualmente).

Accendete il fuoco con un accendino o un fiammifero e ricoprite il buco con dell’altra carbonella. Soltanto dopo che si è formata la fiamma, è essenziale ravvivare il fuoco con l’aiuto di un ventaglio o di un soffietto (c’è anche chi usa metodi meno ortodossi come il ventilatore o il phon).

Per essere sicuri che la brace sia correttamente accesa, dovete verificare che la carbonella abbia una leggera patina bianca; questo sta ad indicare che si è formata la cenere e che dunque è arrivato il momento di spargere la carbonella in maniera uniforme su tutta la superficie della brace e iniziare a cuocere.

Altro suggerimento: meglio utilizzare la carbonella in pezzi medio-grossi, così da far durare più a lungo la cottura. Generalmente dopo più di due ore si carbonizza a tal punto che perde gradualmente la sua capacità di emettere calore.

Cosa non deve mancare ad un barbecue - griglia da campeggio

Carne alla griglia

Prima di tutto, se vi accingete a cucinare della carne alla brace, ricordatevi di non poggiarla sulla griglia subito dopo averla tirata fuori dal frigo; per evitare shock termici, meglio farla riposare qualche minuto a temperatura ambiente.

E poi, girate gli alimenti con delle pinze da barbecue per evitare di infilzarli: bucare la carne significa infatti far uscire tutti i succhi che la mantengono morbida e succulenta in fase di cottura. Senza dimenticare che far colare il grasso, per esempio bucando la salsiccia, aumenta il rischio di fiammate (che tra l’altro conferiscono poi un sapore di bruciato che potrebbe non piacere a tutti), soprattutto se la brace non si è ancora formata bene del tutto.

Come ci si regola invece con i tempi di cottura? Inutile dirlo, ogni pietanza ha le sue indicazioni specifiche e ci sono diverse variabili da tenere in considerazione, come il calore della brace, lo spessore della carne, i gusti dei commensali eccetera.

I veri professionisti della grigliata sono muniti di termometro da cucina per tenere sempre sotto controllo la temperatura dei cibi. Ma se non avete a disposizione strumenti del genere, c’è poco da fare: dovrete andare a occhio. A maggior ragione se state utilizzando un barbecue all’aperto, perché nel caso del kettle (il barbecue con il coperchio, per intenderci), la circolazione del calore è uniforme come in un forno e la cottura quindi risulta più omogenea.

Cercate anche di ridurre i tempi di attesa tra una portata e l’altra per non scontentare amici e familiari. Cuocere tutto e lasciare poi la carne in un vassoio per minuti non è la mossa migliore; meglio sistemare sulla griglia prima i pezzi che richiedono tempi più lunghi di cottura, come le bistecche o le salsicce, e poi quelli che cuociono più rapidamente, come gli hamburger e la pancetta.

Cosa non deve mancare ad un barbecue - carna alla brace

Verdure alla griglia

Le verdure tagliate a fette – possono essere zucchine, melanzane, peperoni e via discorrendo – sono cibi molto più “delicati” e si cuociono più rapidamente. Per questo motivo vanno messe nelle zone più esterne della griglia, in modo che non si brucino. Fanno eccezione le cipolle, il cui tempo di cottura varia tra i 20 e i 30 minuti.

Pesce alla griglia

Arriviamo infine al pesce, che richiede ancora più attenzione rispetto alla carne, perché tende ad attaccarsi più facilmente alla griglia, è più delicato da spostare e presenta un rischio più alto di sfaldarsi. Come nel caso della carne, è sempre meglio lasciarlo riposare fuori dal frigo per almeno 10 minuti. In generale, se state cucinando un pesce intero (per esempio un’orata ai ferri), non bisognerebbe mai superare i 10 minuti per lato. Se volete correre meno rischi, potreste anche considerare di utilizzare la griglia per cuocere il pesce al cartoccio, una valida alternativa per avere carni morbide e succose.

E se dopo una grigliata tra amici volete assaggiare qualcosa di veramente buono e tipico, il prossimo viaggio potete organizzarlo seguendo i consigli culinari che vi abbiamo descritto nell’articolo “Viaggi di gusto: 5 piatti imperdibili in giro per l’Italia

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