Il glamping sta vivendo una rivoluzione e il capofila, in Italia, è sicuramente CrippaConcept. L’azienda italiana primatista nazionale del mondo glamping si è presentata al SUN di Rimini 2018 con un progetto globale figlio della collaborazione con un importante studio di Architettura italiano, Lev-Arch di Luca Colombo.
Siamo stati ospiti dell’azienda e abbiamo toccato con mano – è il caso di dirlo – il nuovo concept ideato per gli imprenditori glamping che vogliono massimizzare il rendimento economico delle loro aree con un progetto a sei stelle. Protagoniste del concept sono due nuovissimi modelli di case mobili, Mediterranea e Queenslander [Zn30], due nomi molto suggestivi.
I cluster: condivisione delle stesse passioni
Le spaziose aree glamping vengono ripensate grazie ad un riposizionamento strategico delle case mobili che circoscrivono aree tematiche mantenendo intatto il piacere della condivisione. Al loro interno, attentamente studiate, si creano zone-facility di ogni genere: area fitness, wellness&Spa, parchi giochi, zone bothanical/food…che promettono di essere piccoli paradisi per coltivare le proprie passioni: la forma fisica, la cucina, il benessere e i giochi per i più piccoli.

Le case mobili sono il corollario, e la corolla, del cluster. CrippaConcept non ha lesinato sui materiali sostenibili, sul design collaborando con uno degli studi di architettura più importanti del comparto turistico ricettivo, e sul Made in Italy. Infatti il risultato è strepitoso, come strepitosa è stata la presentazione del SUN: una silent experience immersiva che, tradotto in italiano, è un tour delle creazioni, alla scoperta dei dettagli delle due nuove mobile home con cuffie, tipo museo, e voce guida alla narrazione. Un’esperienza nel settore mai provata.
Le mobile home: Mediterranea e Queenslander Zn30
Entrando in Mediterranea, la prima delle due case mobili, la sensazione è stata proprio quella delle vacanze a piedi nudi nella sabbia, dove vivi in costume e kaftano per tutti i giorni che hai programmato. Colori chiari dentro e fuori, tessuti bianchi, blu e azzurri e tanta tanta luce dalle finestre. Per Queenslander [Zn30] invece siamo saliti su … uno yacht e alla fine della visita era difficile pensare di rimettere piede fuori senza farsi un bel tuffo. Già dall’esterno l’idea è quella: doghe metalliche che riflettono la luce, e quel nome tanto difficile che però ti immagini stampigliato sull’esterno tipo chiglia di una nave. E infatti, anche all’interno i dettagli di metallo non mancano e si combinano perfettamente alla boiserie delle pareti.
Per tutte e due segnaliamo due dettagli interessanti: il tetto coltivato a Sedum, cioè piccole piante grasse che assicurano isolamento termico e sono un polmone naturale per catturare la pioggia e poi rilasciarla nel tempo, si autoidratano in sostanza. E i pannelli riflettenti a copertura delle ruote che specchiano il verde circostante, quindi, soprattutto con Queenslander l’idea è quella di uno yacht che naviga sull’acqua.
Torniamo dal SUN con questa bella esperienze e un’impressione confermata dall’azienda: un salto in avanti per essere non solo partner ideale in tema di case mobili ma da ora anche nella progettazione o riprogettazione di intere aree dedicate al glamping.
di Valeria Sartorio