In Croazia, dove i casi accertati di Covid ad oggi sono solo 2207, l’11 maggio è iniziata ufficialmente la fase che noi chiameremmo “3”, che ha permesso la riapertura anche ai campeggi e ai parchi. Non tutti i campeggi però, bisogna dire, hanno già riaperto, la maggior parte aprirà tra la fine di maggio e fine di luglio. In ogni caso l’apertura sarà ovviamente subordinata all’applicazione delle normative emanate dall’Istituto Croato di Sanità Pubblica (HZJZ), valide sia per le strutture di accoglienza sia per le spiagge. Le indicazioni sono numerose, ma è interessante approfondirle per capire come uno stato così vicino al nostro stia affrontando la cosa.
Come anche in Italia la norma primaria è quella del distanziamento sociale, che deve essere di un metro e mezzo. Questo vale ovunque quindi anche nelle aree comuni, alla reception, sui lettini in spiagge, nei ristoranti e nelle file per bar, negozi e chioschi. In ogni struttura chiusa bisogna poi limitare le presenze in funzione delle dimensioni del locale.
Il disinfettante è molto importante
Disinfettante a base di alcol (con una concentrazione di almeno il 70%) deve essere a disposizione all’ingresso di ogni singola area comune e dei dipendenti, mentre avvisi e informazioni sulle procedure igieniche, oltre a essere fornite al momento del check-in, devono sempre essere ben visibili e complete di numeri di telefono e contatti in caso di necessità.
Le mascherine e i dispositivi di protezione individuale
L’uso delle mascherine chirurgiche o di sistemi che permettano di proteggere bocca e naso è consigliato ogni volta che si entra in un luogo chiuso. Dispositivi di protezione individuale, asciugamani usa e getta e tovaglioli di carta devono essere messi a disposizione di tutti i dipendenti.
Le pulizie
Per le case mobili, gli appartamenti e simili, si consiglia di effettuare le pulizie solo alla partenza degli ospiti. Per la pulizia delle aree e per la sanificazione di quelle che hanno visto la sospetta presenza di pazienti Covid-19 sono stati predisposti appositi documenti in formato PDF che illustrano le procedure da seguire. Li vedete nelle immagini qui sotto, tradotti in italiano con Google Traduttore.
Check in in 15 minuti
Per la fase della ricezione degli ospiti, oltre a garantire il distanziamento sociale, si chiede di contenere la procedura entro 15 minuti. Qualora non fosse possibile bisogna ricorrere a dei separatori fisici in plexiglass. Il personale della reception deve essere in grado di dare informazioni corrette su tutto quello che riguarda la prevenzione della diffusione del virus. In caso di necessità, gli ospiti devono disporre di termometri e maschere e guanti protettivi (su richiesta).
In generale, si suggerisce ove possibile di ricorrere a strumenti tecnologici, sia per la fase prenotazione che per quella di registrazione. È preferibile ricorrere a sistemi di pagamento contactless e prevedere se possibile sistemi cambiavaluta meccanizzati. Il check-out deve essere prenotato in anticipo. Si consiglia agli ospiti di annunciare il check-out in anticipo, al fine di accelerare il processo di check-out.
Bagni puliti ogni due ore
Sul fronte delle strutture sanitarie, bisogna ricorrere a una disinfezione almeno ogni due ore, aumentando la frequenza se necessario, anche incrementando il numero degli addetti. In base alle dimensioni possono essere adottate limitazioni di accesso. Se disponibili, meglio incoraggiare l’uso di bagni di famiglia o bagni privati.
La ristorazione
Nelle strutture dedicate alla ristorazione, i tavoli devono essere tenuti vuoti fino all’arrivo degli ospiti. Posate e bicchieri devono essere messi a disposizione solo quando i clienti si siedono. Si consiglia di esporre i menu all’ingresso evitando l’uso dei classici oggetti in favore di una presentazione del menù. Famiglie e gruppi organizzati possono sedere allo stesso tavolo, ma bisognerà rispettare la distanza di un metro e mezzo fra un tavolo e l’altro. Si raccomanda, solo laddove tecnicamente possibile, di garantire che cibi e bevande siano serviti in modo tale che gli ospiti non possano prenderli da soli, a meno che non siano divisi in porzioni singole. Dopo ogni partenza di un ospite o gruppo di ospiti, è obbligatorio disinfettare gli eventuali menu utilizzati (che devono essere plastificati) e gli “accessori” sul tavolo (contenitori per sale, pepe, olio, aceto, zucchero e così via).
Al bar è consentito l’acquisto di cibi e bevande per l’asporto, ma nella permanenza per il consumo al bancone bisognerà mantenere la corretta distanza tra ospiti. Vietato mettere a disposizione cibo o snack a buffet. Sono permessi invece il drive-in e la consegna presso le unità abitative, senza però il servizio al tavolo. All’ingresso di tutte le aree in cui vengono serviti cibi e bevande vanno installati distributori di disinfettanti, oppure a ogni ospite deve essere offerto un disinfettante per le mani.
Le spiagge
Nel lungo elenco di raccomandazioni, l’Istituto Croato di Sanità Pubblica affronta poi il tema di spiagge, piscine (tema comune è il metro e mezzo di distanziamento), saune, spazi commerciali e animazione. Non è previsto nulla di troppo oneroso, ma c’è sempre una grande enfasi sulla disinfezione. Se volete conoscere i dettagli, ma non conoscete il croato, vi suggeriamo di usare un computer con il browser Google Chrome, andare a questo indirizzo, fare clic con il tasto destro del mouse in un qualsiasi punto della pagina e scegliere la voce “traduci in italiano”.
Ora bisognerà capire solo quando verranno riaperti i confini internazionali e se la circolazione tra stati sarà consentita senza limitazioni. Perché da questo dipenderà l’effettiva riapertura dei campeggi croati che vivono di turismo oltre confine. Se questo non dovesse esserci, pur avendo la facoltà di aprire, non è detto che in molti lo faranno. Attendiamo novità in merito nei prossimi giorni.