Una storia lunga oltre 85 anni, in cui il campeggio si è evoluto e cambiato per essere come lo conosciamo oggi, e con un futuro ancora da scrivere. Abbiamo incontrato il presidente della F.I.C.C., João Alves Pereira.
João Alves Pereira è una figura di spicco in tutto il mondo del caravanning come Presidente della Fédération Internationale de Camping, Caravanning et de Autocaravaning (F.I.C.C.), un’organizzazione che dal 1933 rappresenta, protegge e promuove federazioni e club di campeggiatori in 40 paesi. F.I.C.C. è in costante sviluppo, attenta alle esigenze e ai problemi dei campeggiatori e delle strutture turistiche, con uno sguardo al futuro. Oggi rappresenta più di 8 milioni di famiglie che viaggiano, per la maggior parte, in camper. Lasciamo la parola al Presidente.
Com’è cambiato il mondo del campeggio e dei campeggiatori negli ultimi dieci anni?
Negli ultimi 10/15 anni è cambiato molto. Prima era necessario essere organizzati in club e associazioni. Alla gente piaceva fare campeggio e anche altre attività insieme, in gruppo, andare a riunioni o frequentare raduni durante i fine settimana. Fare attività insieme, incontrare amici e altre famiglie: i confini tra i paesi erano più marcati, quindi le persone si sentivano più sicure viaggiando in comitiva. Oggi, ciò che vediamo è che i campeggiatori preferiscono essere più indipendenti. Quindi, invece di incontrarsi durante i fine settimana con amici o altre persone che conoscono e fare attività in campeggio, preferiscono viaggiare da soli o con altri amici incontrati attraverso Internet e forum, ma il club non è più il punto di riferimento. Tuttavia, ci sono ancora molte persone in cerca di club, in particolare per i vantaggi di essere soci, ma non per viaggiare insieme o incontrare altre persone. C’è anche la tendenza tra gli utenti di camper a pensare di poter campeggiare dove vogliono, ma ovviamente è un’idea con cui non siamo d’accordo. I campeggi sono ancora il posto migliore dove pernottare per tante ragioni: la qualità della vacanza e la sicurezza prima di tutto. Negli ultimi dieci anni siamo arrivati a una situazione in cui le persone preferiscono essere più indipendenti, facendo le cose quando vogliono: se c’è bel tempo vanno in campeggio durante il fine settimana con la famiglia, altrimenti rimangono a casa o semplicemente decidono all’ultimo minuto, senza preparare le cose con sufficiente anticipo. Naturalmente abbiamo ancora chi preferisce organizzare tutto per tempo: sanno dove stanno andando e pianificano tutto. Soprattutto in alta stagione, è un must, altrimenti c’è il rischio di arrivare in un buon campeggio e non trovare disponibilità.
Insomma, c’è disaffezione per i club. È una tendenza generale?
No. Abbiamo due tipi di associazione: una incentrata su un sistema tradizionale di club che organizza attività per i soci, il che è assolutamente corretto. D’altro canto, vediamo anche nuove organizzazioni con un modello più commerciale, che fanno attività a beneficio dei membri, offrendo loro vantaggi, organizzando escursioni e viaggi verso destinazioni particolari, come andare da Parigi a Pechino in camper. Vediamo quindi organizzazioni tradizionali, con un numero di membri forse stabile o in diminuzione, e il nuovo modello: più commerciale, con un approccio più professionale, ma in crescita. Prendiamo, ad esempio, il Camping and Caravanning Club dalla Gran Bretagna: hanno una società legata al club e stanno crescendo ogni anno, perché organizzano molte iniziative per i loro membri, come prenotare traghetti per andare dalla Gran Bretagna all’Europa continentale, e hanno anche più di 200 campeggi nel loro network, per cui le persone vedono l’essere membri come un vantaggio. Un’altra organizzazione è il Dutch Motorhome Club (NKC), il più grande club di camper in Europa: fanno molte attività e danno parecchi benefici ai loro membri, crescendo ogni anno di più, perché i membri percepiscono questi vantaggi come un forte incentivo a rimanere nel club.
Qual è il club più grande della vostra organizzazione?
Il Camping and Caravanning Club nel Regno Unito è la più grande organizzazione al mondo. Esiste dal 1901, quindi è un’organizzazione molto vecchia e tradizionale, che fu tra i fondatori della F.I.C.C. già nel 1933. Del Regno Unito sono anche altri due membri, l’Hymer International e il Motorcaravanners Club.
E per quanto riguarda l’Italia?
In Italia abbiamo due grandi organizzazioni storiche, Confedercampeggio e ActItalia, a cui nel 2014 se n’è unita un’altra: il Touring Club Italia, poiché era, ed è ancora, membro dell’International Federation of Automobile (FIA) e dell’International Alliance for Tourism (IAT). Ma la partnership tra queste nostre tre organizzazioni, FIA, F.I.C.C. e IAT si è conclusa, dopo oltre 65 anni di buona collaborazione. Dal 1 gennaio 2015, infatti, l’unico proprietario della International Camping Card è F.I.C.C. In Italia annoveriamo tra i nostri membri anche l’Unione Club Amici, il Club Camperisti Sardi e il Camper Club Trentino, per un totale di sei associazioni.
Perché i proprietari dei campeggi dovrebbero entrare nel vostro network?
La nostra International Camping Card (CCI) porta diversi vantaggi, non solo per il campeggiatore, ma anche per il campeggio. Dal lato dei proprietari del campeggio, abbiamo l’assicurazione per la responsabilità civile: qualora dovessero sorgere dei problemi durante il soggiorno (quali ad esempio, danni alla struttura o agli effetti di proprietà di altri campeggiatori) tali danni verranno risarciti grazie alla copertura standard offerta dalla polizza assicurativa per la responsabilità civile della tessera CCI. La card rende anche possibile rintracciare l’utente, perché ogni carta ha un numero identificativo, grazie al quale sappiamo da quale club e da quale paese proviene ogni carta. Inoltre, non noi come F.I.C.C. ma i club, hanno informazioni sui propri associati, quindi in caso di problemi nel campeggio si può risalire a chi c’è dietro la carta. Inoltre, in alcuni paesi è possibile sfruttare la carta CCI anche come documento di riconoscimento, lasciandola alla reception del campeggio al posto di altri documenti d’identità.
Abbiamo un database sul nostro sito web in cui i campeggi possono registrarsi gratuitamente e comunicare se danno uno sconto o accettano le CCI. Lo sconto non è fisso, può essere solo dall’accettare la CCI, fino al 20-30% di sconto.
Quanti campeggi ci sono nel vostro network al momento? Avete qualche tipo di attività di comunicazione rivolta ai vostri associati?
Al momento abbiamo 3150 campeggi. Per quanto riguarda gli associati, abbiamo circa 1 milione di carte CCI in circolazione all’anno, a seconda del Paese, quindi significa molti contatti con le famiglie, ma non è obbligatorio che i proprietari di CCI si registrino sul nostro sito web. Abbiamo la possibilità di inviare newsletter agli abbonati. Inizieremo nel 2020 con il nuovo sistema e poi, sì, creeremo newsletter mensili per tutti coloro che vogliono riceverle, in francese, tedesco e inglese. Per il momento il sito web è in sette lingue, implementeremo altre lingue oltre a queste, ma la comunicazione sarà solo in tre lingue perché sono le tre lingue ufficiali della FICC.
Perché invece i campeggiatori dovrebbero optare per la CCI?
Per i campeggiatori il vantaggio è avere l’assicurazione contro i danni provocati da terzi inclusa nella carta, insieme all’assicurazione personale contro gli infortuni. I campeggiatori hanno un’assicurazione di responsabilità civile oltre all’assicurazione personale inclusa nella carta e questa area assicurativa è valida dal momento in cui lasciano le loro case per andare in campeggio fino al loro ritorno, quindi durante il viaggio in campeggio e anche quando si trovano in un campeggio. È valida anche per il pernottamento in mobile homes. La carta è valida per un massimo di undici persone: gruppi fino a questa dimensione non hanno bisogno di undici carte, ma ne basta una. In passato questa era una soluzione più interessante per le famiglie, mentre ora può essere valida anche per un gruppo di amici che viaggiano insieme nello stesso veicolo o in due auto e roulotte. Infine, c’è anche la possibilità di ottenere sconti e prezzi speciali nei campeggi.
Organizzerete la seconda edizione del World Congress?
Il World Congress è un nuovo progetto della F.I.C.C. L’anno scorso abbiamo festeggiato 85 anni dalla fondazione dell’organizzazione nel 1933. Ho scoperto che in 85 anni non avevamo mai organizzato un congresso. Ho sempre trovato la parola “congresso” nei nostri rapporti e anche nel libro della nostra storia, ma l’anno scorso mi sono reso conto che ciò che hanno definito “congresso” significava “assemblea generale”, quindi ho realizzato che non abbiamo mai organizzato un vero e proprio congresso mondiale.
Siamo un’organizzazione focalizzata su consumatori, campeggiatori, persone, ma nel nostro mondo c’è anche l’industria del campeggio con i produttori di camper, caravan, materiale da campeggio e così via… C’è bisogno di lavorare insieme: i proprietari del campeggio, l’industria e i consumatori, tutti dovremmo lavorare insieme. Nel 2018 abbiamo organizzato il Congresso esattamente focalizzandoci su questo, quindi non è stato un Congresso solo per i consumatori, ma anche per le nuove tendenze nel caravan e nel settore. E vogliamo continuare questo percorso, guardando ai veicoli elettrici e alle auto a guida autonoma, ma anche alle nuove tendenze che non sono solo il campeggio con una tenda, roulotte o camper: ci sono così tanti altri consumatori che vogliono stare in una casa mobile, o fare glamping, o stare in grandi tende con la famiglia, come se fossero in una camera di lusso. C’è un mondo completamente nuovo che le persone devono conoscere. E se tutte queste persone venissero convocate insieme, in futuro sarebbe tutto più facile, ed è proprio questo lo scopo principale del Congresso mondiale. L’anno scorso ha avuto un tale successo che la federazione ha deciso di organizzarlo ogni due anni, quindi il prossimo sarà alla fine di novembre 2020.