Un museo che nasce da una passione, quella di Guido Fisogni, per il suo lavoro. Lui che da ragazzo iniziò con il fratello a lavorare con le pompe di benzina e pian piano costruì la sua grande azienda, che gli ha permesso di girare il mondo. Medio Oriente, Giappone, Europa dell’Est, sono stati numerosissimi i viaggi che, nell’arco degli anni, lo hanno portato a iniziare a raccogliere tutti gli iconici oggetti esposti in questo museo. Ed è così che ora che è in pensione, può vantare una collezione da Guinness World Record, conquistato nel 2000.

“Andavo in giro per lavoro con la mia azienda a montare le pompe di benzina e quando vedevo qualcosa di interessante lo compravo e lo portavo a casa. Mia moglie all’inizio era scettica, ma poi si è appassionata anche lei. Nella mia azienda, la quasi totalità dei dipendenti era del paese in cui eravamo collocati, ci conoscevano e stimavano tutti. Un dipendente in particolare, era dedicato alla ristrutturazione delle pompe che portavo a casa, le recuperava e le ridipingeva seguendo i colori originari. Io contattavo la casa produttrice e mi facevo mandare i progetti che venivano seguiti pedissequamente.” Spiega Guido Fisogni durante la visita del museo. È lui che porta i visitatori attraverso le stanze che dividono gli oggetti in periodi storici e, con passione, apre le porte al suo mondo e ad un pezzo di storia del design.
I colori e le forme colpiscono perché vivaci, molto legati alle epoche di origine. Ci sono anche le insegne, le targhe, i gadget, le latte, i portachiavi, le macchine e tantissimo altro nella collezione. Anche tante fotografie che riportano al passato, ad esempio a quando la benzina veniva venduta dai farmacisti come cura per i pidocchi. E pezzi di storia, come ad esempio la targa della British Petroleum che aveva dovuto cambiare nome in Benzina Purissima all’inizio del periodo fascista. Oppure la Littoria e la Vittoria, i due carburanti venduti da AGIP proprio durante il ventennio. Abbiamo scoperto che fino a quando la vendita della benzina non si aprì al libero mercato, i prezzi erano fissati per tutti e quindi la sfida nei confronti del consumatore si faceva “a suon di gadget” che erano davvero di ogni tipo, dal telefono brandizzato, ai bicchieri, alle macchinine e ai giochi da tavolo. Nella collezione Fisogni c’è tutto.
Il Museo Fisogni stupisce perché inaspettato e lascia il segno grazie ai racconti del suo proprietario. Noi consigliamo senza alcun dubbio una visita, magari in occasione di qualche raduno di auto storiche che spesso vengono organizzati nell’ampio cortile della proprietà della famiglia.
Tutte le info per la visita
- Dove si trova il Museo Fisogni Via Giacomo Bianchi, 25b, 21049 Tradate VA
- Il sito internet museo-fisogni.org
- Quanto costa: offerta libera (minimo consigliato 10 euro)
- Se arrivi con il camper: parcheggia all’esterno, prima della rotonda oppure al numero 23.
Cosa visitare nei dintorni
Il Museo Fisogni si trova in una posizione favorevole per proseguire la visita verso la città di Varese con il suo centro e la bellissima villa Panza, bene del FAI che conserva moltissime opere di arte contemporanea. https://fondoambiente.it/luoghi/villa-e-collezione-panza
Oppure per gli amanti della storia consigliamo di andare a visitare Castiglione Olona, borgo mediovale non molto lontano che nasconde delle perle:
- La Collegiata dei Santi Stefano e Lorenzo: è uno dei più importanti esempi di architettura rinascimentale in Lombardia. La chiesa fu costruita nel XV secolo per volere del cardinale Branda Castiglioni, che la fece decorare con affreschi di Masolino da Panicale, uno dei più importanti artisti del Rinascimento italiano. Maggiori info qui.
- Il Palazzo Branda Castiglioni: è un palazzo rinascimentale che fu costruito nel XV secolo per volere del cardinale Branda Castiglioni. Il palazzo è un esempio di architettura civile del Rinascimento lombardo. Maggiori info qui.
- MAP – il museo d’arte plastica: che conserva numerose opere interamente realizzate in plastica. Maggiori info qui.
