Campeggi

Innovazione ed ecosostenibilità nel progetto di Club del Sole a Lido di Spina

Vi abbiamo raccontato l’interessante progetto di Club del Sole che si pone l’obiettivo di essere il primo di una serie di studi all’avanguardia su nuove accommodation da integrare perfettamente nelle location del gruppo presenti sul territorio. Sono 20 i villaggi di proprietà e tutti molto diversi tra loro, sia per quanto riguarda la conformazione territoriale sia per quella naturalistica. Ciascuno ha aspetti peculiari che possono essere valorizzati e che devono essere salvaguardati. È proprio ciò che sta succedendo a Lido di Spina Camping Village dove è stato recentemente installato un prototipo della RE-TREE-T, che nasce proprio per dare il via ad un nuovo corso di progettazione degli spazi. Per conoscere più a fondo questo progetto, abbiamo intervistato Paolo Scoglio, architetto fondatore dello Studio di Architettura The Nest e Francesca Thiebat, professore associato del Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino, che stanno curando e studiando l’attività.

A Paolo Scoglio, abbiamo chiesto di raccontarci la genesi di tutto, da dove è partita l’idea e qual è l’esperienza pregressa dello Studio in questo tipo di strutture di accoglienza.

“Sono il fondatore dello studio The Nest, un gruppo di professionisti che si occupa di microarchitetture esperienziali da quasi 20 anni. Operiamo soprattutto in Italia ma anche all’estero: in Svizzera e Finlandia. Abbiamo incontrato professionalmente il gruppo Club del Sole lo scorso anno. – Racconta Paolo – Siamo stati contattati proprio perché potevamo essere le persone giuste per affrontare questa sfida molto interessante, ovvero partire da alcune location dei villaggi Club del Sole e provare, attraverso un meticoloso lavoro di indagine, anche con strumenti di progettazione molto evoluti che sono quelli che utilizziamo nella nostra attività, ad immaginare un’innovazione. Ridisegnando, letteralmente, tutta una serie di elementi.

La prima location che ci è sembrata la più idonea per partire con questa opera di redesign è stato il camping village Lido di Spina, un luogo incredibile fatto di biodiversità e di un ecosistema assolutamente intatto e originale nella sua meravigliosa complessità. Lido di Spina è inserito non soltanto nel parco del Delta del Po, ma è denominato biosfera, quindi è un’entità ecosistemica riconosciuta a livello internazionale.

La prima sfida vera è stata quella, in punta di piedi e con molta umiltà, di avvicinarsi a questo mondo naturale così complesso e provare pertanto a immaginare come potessimo raccontarlo con le nostre architetture in modo gentile e reversibile, facendo sì che le persone davvero potessero comprendere una realtà naturale un pochino più complessa, più raffinata, più profonda di quella che sembrava emergere dalla fruizione tipica del villaggio. In particolare all’interno di questo ecosistema c’è la pineta secolare, che è un vero e proprio micro habitat all’interno del delta del Po, costituito da alberi secolari, nella fattispecie pini marittimi, che hanno in tali casi dimensioni quasi monumentali. Ci è venuto quasi fisiologico, per noi che abbiamo nel DNA il costruire sugli alberi, tra gli alberi e con gli alberi, immaginare un’architettura che fosse armonizzata con questo ecosistema meraviglioso della pineta.

L’aspetto in assoluto più intrigante e più affascinante è stato proprio individuare quello che abbiamo poi battezzato il Laboratorio dell’ospitalità innovativa, ovvero un luogo a cielo aperto che, grazie alla visione e alla lungimiranza di Club del Sole, potesse essere letteralmente destinato a ospitare prototipi, innovazione, sperimentazione nel mondo dell’ospitalità in simbiosi con la natura.”

Dall’idea di Tree House alla realizzazione per Club del Sole

“La vera sfida è stata quella di portare l’ospitalità tra questi alberi bellissimi della pineta – prosegue Paolo Scoglio – e l’idea che ha preso forma in RE-TREE-T è stata quella della tree house, quindi della casa sull’albero, però sotto forma di tenda: un’architettura leggera nata dall’ibridazione tra materiali metallici, tessili e lignei, che potessero essere reversibili. Quindi una tenda molto ampia, comoda e organizzata anche con un bagno all’interno per poter ospitare le 2+2 persone staccate da terra, in mezzo agli alberi, ma con collegata ad essa un’ampia terrazza con l’aggiunta di una tenda sospesa (della tipologia Tentsile) che può essere usata come fosse un’amaca.

Si tratta di un sistema molto versatile perché essendo composto di due elementi, la terrazza e la tenda, che possono essere anche posti ad altezze differenti, è possibile creare un gruppo di questi sistemi che costituiscono un vero e proprio villaggio tra gli alberi e immaginare all’interno di questa pineta, che copre diversi ettari di Lido di Spina, un vero e proprio insediamento che può ospitare persone tra i rami dei pini marittimi.”

Laboratorio di ospitalità innovativa e studio costante per migliorare la performance delle accommodation

Il progetto parte già con materiali molto selezionati per la sua realizzazione, con grande attenzione alla sostenibilità: considera per la costruzione elementi tessili composti da membrane certificate dove la percentuale di riciclo del pvc è elevata. Per quanto riguarda i metalli, sono stati scelti acciai riciclati lavorati con una presso-piegatura a freddo, quindi con utilizzo di energia, a livello di produzione, nettamente inferiore ai profilati a caldo. Le parti in legno sono composte da materiali provenienti da foreste certificate. Nonostante ciò, l’ambizione è quella di ottimizzare il tutto ulteriormente, secondo le linee guida che verranno indicate dal Politecnico di Torino a seguito dello studio che verrà realizzato.

Il valore aggiunto di questo progetto è proprio questa analisi sul prototipo da parte del Politecnico di Torino, che aiuterà a conoscerne meglio tutti i suoi aspetti e a migliorarli in modo efficace. Per questo abbiamo chiesto a Francesca Thiébat, professore associato del Dipartimento di Architettura e Design di spiegarci nel concreto che cosa succederà e quale sarà il loro contributo.

“Da alcuni anni – spiega Francesca Thiébat – collaboriamo con l’architetto Paolo Scoglio sui temi del design parametrico e della relazione tra architettura e natura.  Questa occasione legata a Club del Sole si è dimostrata interessante in quanto le nostre linee di ricerca si fondano sulla progettazione sostenibile, non solo ambientale, ma anche economica e sociale. Un altro tema di ricerca che ci coinvolge è quello del Life Cycle Design particolarmente importante nel caso di  Lido di Spina, dove l’architettura deve essere basata sui principi della reversibilità per poter un giorno essere smantellata e consentire il ripristino del suolo,  il riuso e il riciclo i componenti tecnologici secondo i dettami dell’economia circolare.

Su questo abbiamo attivato una borsa di ricerca ed è stata coinvolta una studentessa che sta già lavorando sulla relazione tra la struttura e il suo contesto. Si cercherà di capire come minimizzare l’impatto ambientale dei materiali costruttivi. L’impatto del prototipo verrà analizzato e quantificato nell’intero ciclo di vita, al fine di ridurlo o bilanciare le emissioni di CO2 attraverso l’uso di materiali biogenici o attraverso la vegetazione stessa.

Inoltre verranno definiti i requisiti che l’edificio deve soddisfare per rispondere alle esigenze degli utenti, tanto gli utilizzatori quanto i gestori e ogni altra entità interessata. Il nostro compito è quello di definire in che modo l’edificio si pone in sinergia con l’ambiente naturale e le persone che lo vivranno.

Sul prototipo è attualmente in corso sia l’analisi dei materiali utilizzati sia lo studio delle condizioni microclimatiche del contesto attraverso sensori collocati sul sito. In una seconda fase, verranno intervistati gli utenti.

C’è inoltre l’intenzione di coinvolgere gli studenti dei corsi di laurea in Architettura del Politecnico di Torino con un workshop di progetto il cui obiettivo sarà quello di rielaborare i dati acquisiti per ottimizzare il prototipo.”

L’approccio è quello di un work in progress che, partendo dalla base di un prototipo, possa evolvere a seconda dei risultati degli studi che verranno fatti nel corso del tempo.

Lo showroom aperto al pubblico

Foto credits: Francesco Salvaggio

RE-TREE-T è dunque un progetto davvero innovativo e potrà essere visionato, scoperto e studiato già da ora a Lido di Spina camping village anche dagli utenti, ma diventerà operativo e inizierà ad accogliere le prime persone come ospiti solo tra qualche tempo. Quest’anno verrà creato un vero e proprio showroom, un laboratorio a cielo aperto che i clienti potranno visitare e ai quali verranno forniti dei materiali di comunicazione in cui saranno presenti dei QR code, da cui si potrà accedere ad un mini sito dedicato, in cui si racconterà il progetto con tutti i focus più importanti che aiuteranno le persone a capire il contesto e la progettualità. Un’iniziativa davvero lodevole e molto innovativa per il settore.

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