IL MERCATO GIAPPONESE RV: IMPULSO DA POLITICHE STIMOLANTI, EVENTI MONDIALI ALL’ORIZZONTE E RINNOVAMENTO POLITICO E SOCIALE AL SUO INTERNO
L’offerta turistica del Giappone ha pochi pari per originalità e varietà e le sue suggestioni sono infinite e di alta qualità. I templi, i giardini, le terme e le bellezze naturali e paesaggistiche, la curiosità del cibo e delle tradizioni, le arti e l’architettura, siano esse tradizionali o rappresentative della più moderna avanguardia, l’offerta per occhi, sensi e per ogni portafogli dell’immensa e spesso bizzarra tecnologia nipponica, le sconfinate concentrazioni urbane attraggono turisti da tutto il mondo e per i quali l’invito caloroso del Giappone è poter vivere quattro stagioni turistiche all’anno tra cultura, svaghi e curiosità, per una vera e unica esperienza. Reti stradali efficienti e trasporti avveniristici rendono il Paese facilmente visitabile, la proverbiale ospitalità giapponese, il calore e la simpatia accolgono e catturano il visitatore. In termini pratici ed economici il governo giapponese soprattutto ha messo il turismo nella lista delle prorità per le opportunità di crescita del futuro del Paese. Il risultato concreto immediato si può quantificare nei 20 milioni di turisti circa che hanno letteralmente invaso il Sol Levante nel 2015, trend che il Giappone si era prefisso per il 2020: il raggiungimento del risultato addirittura un lustro prima delle previsioni lascia spazio ad un rilancio delle aspettative e il Giappone ora dichiara di puntare ai 40 milioni di turisti per il 2020 e addirittura 60 milioni per il 2030. Non solo lo Yen competitivo farà da volano a questa scommessa nel campo del turismo ma anche gli ingenti investimenti in promozione, l’unicità indubbia della proposta turistica in sé e, non ultima, la grande sicurezza che Il Giappone garantisce ai propri ospiti stranieri. Questo quadro generale certamente delinea una proposta molto interessante, anche per chi ama il turismo itinerante e per le industrie coinvolte direttamente e non nel settore turismo.
Il mercato giapponese RV
Il mercato RV giapponese economicamente e produttivamente sembra seguire le tendenze positive nazionali e anche del mercato dell’auto interno, con anni recenti di stabilità e crescita. I dati delle vendite, nello specifico del settore, indicano una preferenza principalmente nei confronti di veicoli in cui la compattezza è imperativa così come l’equipaggiamento tecnologico e la richiesta è prevalentemente orientata verso layout ottimizzati su misura per le esigenze del cliente. Il camperista giapponese dimostra desiderio di comfort e performance, soluzioni ecologiche ed energetiche di ultima generazione, facilità d’uso generale e grande autonomia nei consumi, sia di carburante sia di batterie elettriche. Un forte e significativo ingresso di nuove tecnologie ha creato un grosso impatto sull’industria automobilistica giapponese con risvolti anche nel settore RV: la propulsione ibrida ha già, per esempio, un campione di vendite percentuali nel camper-car basato sullo chassis Toyota Prius Plug-in Hybrid (PHEV – Plug-in Hybrid Electric Vehicle), dal prezzo competitivo di 42mila Euro circa. La propulsione alternativa è una realtà e crescerà esponenzialmente nei prossimi anni. Tipologie di motore PHEV e FCV (Fuel Cell Vehicle, pila a ossigeno o idrogeno che non produce combustione) già nel 2016 rappresenteranno, sempre per Toyota, il 50% delle vendite domestiche. Sul territorio nazionale l’Hydrogen Charging Network già offre la copertura di 40000 stazioni di ricarica il cui numero è in crescita sostenuto da forti incentivi governativi.
La leggendaria miniaturizzazione Made in JPN entra anche l’esperienza della vacanza all’aria aperta
Si delinea soprattutto nel mercato RV un caso particolarissimo e unicamente giapponese: in linea con lo sviluppo percentuale ingente delle vendite nella fascia Kei-car (micro auto) nel mercato automobilistico, di pari passo il Giappone ha sviluppato al suo interno un originale settore di produzione RV: il Kei-camper. Se tradizionalmente le abitazioni giapponesi sono molto piccole rispetto allo standard occidentale e la miniaturizzazione da sempre contraddistingue il carattere di ogni tipo di produzione industriale giapponese, anche il micro camper si inserisce con naturalezza nella cultura e nell’attitudine produttiva del Paese. Mediamente il Kei-camper attrae clienti low budget e offre accoglienza per le coppie. Ma in Giappone questo tipo di veicolo ricreazionale è estremamente popolare e viene chiamato “Kei-Jidosha”, che letteralmente significa “piccola auto”. Oltre ai vantaggi economici, la sua caratteristica compattezza perfettamente si allinea anche alle esigenze tipiche della circolazione automobilistica nel Paese: il Kei-camper è efficiente nei consumi e paga pedaggi autostradali più economici rispetto alle auto di normali dimensioni, le dotazioni tecnologiche di cui il cliente è particolarmente esigente lo rendono un veicolo per campeggio in ogni stagione dell’anno e, aspetto considerevole, tutti i micro camper giapponesi sotto i 5 metri di lunghezza sono considerati auto ordinaria e possono essere posteggiati in qualsiasi parcheggio.
Il camperista giapponese chi è?
Cercando di delineare la tipologia del camperista giapponese, i dati indicano tra i gruppi di età dei possessori di veicoli RV, un 65% di appartenenti alla fascia dai 60 e più anni e il restante 35% rappresentato dalla fascia 30-40 anni. La fascia senior utilizza il veicolo per periodi di 5-7 giorni, e frequenta prevalentemente località termali e montane anche in estate, oltre che per praticare lo sci invernale. La fascia dei trenta-quarantenni rivela invece un uso medio più breve, dovuto alla cultura tipica giapponese delle vacanze molto brevi. La fascia più giovane e più socialmente impegnata col lavoro fa un uso del camper prevalentemente nei weekend con soggiorni medi da 3 giorni/2 notti, ma ha circa le stesse preferenze come luoghi di destinazione per le proprie vacanze in libertà della fascia più anziana. La più consistente rappresentanza di possessori di veicoli ricreazionali in Giappone comunque è la fascia senior, mediamente tra i 50 e 70 anni e il 95% circa dei proprietari di camper è compreso tra i 40 e i 70 anni. Questo “Senior Market” è comunque piuttosto simile ai dati che presentano mediamente tutti i Paesi che hanno uno sviluppato mercato di veicoli ricreazionali. Il potenziale cliente che più frequenta i dealer giapponesi ha un profilo medio tra i 40 e i 60 anni, cerca layout personalizzati e pianifica la realizzazione del proprio veicolo in vista della vita da pensionato. Sul piano tecnologico si preferisce l’installazione di frigoriferi a compressore, mentre l’aria condizionata è un optional non frequente, anche se in crescita. Richiesti sono invece i pannelli solari. Il microonde è certamente preferito al tradizionale forno e i generatori elettrici sono di tipo compatto da 900W-1.6kW. La propulsione diesel è ancora la più diffusa, considerato anche lo spazio che giocoforza rimane limitato per l’impianto GPL.
Turismo all’aria aperta in Giappone: gli impatti
Nel Paese esiste una fitta e organizzata rete di Roadside Stations e Service Parking Area, ma c’è allo stesso modo una crescita di infrastrutture utili al camperista. Lo sviluppo delle strutture realizzate da JRVA (Japan Recreational Vehicle Association) sono mirate a soddisfare al meglio le complesse esigenze della clientela e rappresentano un elemento chiave delle strategie future dell’Associazione. I benefici economici di questi incrementi generali nel settore risultano evidenti nella crescita del turismo domestico e nel conseguente impulso alle economie locali. La maggioranza della popolazione vive in grandi concentrazioni urbane e la diffusione dei veicoli ricreazionali è più diffusa in tali aree. Per gli abitanti delle metropoli, il camper sta diventando il mezzo perfetto per esplorare il Paese nella sua parte più rurale, ma la meta più amata e l’attività più praticata dal 60% dei camperisti giapponesi è il week end alle terme.
Riforme Economiche e Giochi Olimpici del 2020 trainano il turismo
Il Giappone è la terra dove il passato incontra il futuro, la sua cultura più di ogni altra ha saputo nei secoli assorbire l’influenza tecnologica proveniente da fuori dei suoi confini e riproporla al mondo, reinterpretandola attraverso la propria tradizione e arricchendola. Nonostante la persistente stagnazione finanziaria, il Paese conferma di possedere la stabilità propria di un sistema economico tra i più solidi e sviluppati.
Alle buone perfomance, oltre all’incremento delle esportazioni e flessione delle importazioni, sembra partecipare in buona percentuale anche l’aumento della spesa per il tempo libero. Sul piano delle politiche economiche, l’attuale governo di Shinzo Abe ha varato un programma, ribattezzato “Abenomics“, fortemente incentrato sulla crescita. La Banca del Giappone ha varato nel 2013 un piano di allentamento quantitativo senza precedenti e la politica monetaria ha contribuito all’ascesa dell’Indice Nikkei e ha condotto alla svalutazione dello yen verso dollaro ed euro, favorendo l’incremento del fatturato dei grandi esportatori giapponesi.In questo quadro generale l’Abenomics prende il nome di “programma delle tre frecce”, la cui traduzione pratica sta in tre punti chiave: politica monetaria, stimolo fiscale e riforme strutturali. Le prime due frecce sembrano già essere arrivate a bersaglio mentre la terza, quella delle riforme è ancora in volo. Si possono però individuare chiaramente i trend positivi che l’Abenomics ha messo in moto per i prossimi anni e tra questi tre principali influencer: le Olimpiadi in programma che genereranno grandissimi movimenti economici, le Riforme Economiche stesse in atto nel Paese, il Turismo in crescita. Il Premier Shinzo Abe vuole procedere con un vasto e radicale programma di riforme che diano impulso alla ripresa economica del Paese, in recessione da troppo tempo. La politica estera è fortemente pro attiva e aumenta gli investimenti nel settore privato. L’Abenomics, in sintesi, consiste nell’adottare una politica di stimoli alla crescita anziché, come avviene nell’Ue, perseguire la linea del rigore e dei tagli alla spesa.
Le Olimpiadi di Tokyo 2020
Dopo la crisi finanziaria globale e la devastazione del terremoto del 2011, il Giappone ha investito sul grande appuntamento delle Olimpiadi di Tokyo 2020 dandogli un ruolo rigeneratore e un valore simbolico motivazionale di ricostruzione. I Giochi Olimpici rivestono un ruolo chiave per la riproposizione del modello Giappone al mondo, fatto di efficienza organizzativa e produttiva, di potenza economica e tecnologica, un carattere nazionale mai domo nonostante l’abbattersi di cataclismi economici e naturali, sempre proiettato verso l’eccellenza e l’avanguardia. Per la seconda volta il Giappone ospiterà l’evento, dopo i precedenti Giochi del 1964. L’impatto delle Olimpiadi sarà importante e coinvolgerà non solo la costruzione degli impianti sportivi, ma permetterà anche la realizzazione di significative riqualificazioni urbane e la costruzione di nuove infrastrutture, prevalentemente legate al sistema dei trasporti urbano. Sul piano sociale invece le Olimpiadi porteranno nuovo impulso alla già proverbiale cura giapponese della propria salute. Un ulteriore rilancio dello sport come fattore di benessere sociale, della vita all’aria aperta e di conseguenza anche al turismo interno, non solo di provenienza straniera.