Tuttora saldamente nelle mani della famiglia fondatrice, Rapido si è sempre più strutturata come un gruppo per competere alla pari con i più forti player del mercato. Pierre Rousseau, da noi intervistato, è oggi l’uomo che ne è al comando.
È il 1961 quando Constant Rousseau crea la società Rapido, in Francia, come divisione della sua fabbrica di mobili. Nelle vesti di abile maestro falegname, pochi anni prima, il signor Rousseau aveva brevettato una speciale caravan estensibile che aveva immediatamente catturato l’interesse del pubblico. Questo modello pluripremiato è stato continuamente perfezionato e aggiornato nel tempo, fino a giungere alla creazione di una nuova gamma con pareti fisse e tetto sollevabile. Rapido si inserisce nella crescente industria dei veicoli ricreazionali di quegli anni creando prodotti innovativi e di qualità. Nel 1985, alla morte prematura di Constant Rousseau, il figlio Pierre rileva la società, e più recentemente, nel 2014 il figlio di questo, Nicolas, assume il ruolo di direttore delle vendite. Pierre Rousseau, nel tempo, ha perseguito una costante crescita perché il gruppo Rapido restasse tra i leader in un mercato europeo sempre più competitivo.
Dal 1993 al 2017 Rapido si concentra sulla creazione di nuovi marchi e sull’acquisizione di aziende esistenti, procedendo gradualmente a costruire quello che ora conosciamo come il Gruppo Rapido. Ciò ha incluso la creazione del marchio Itineo nel 2006, che per Rapido ha assunto un ruolo importante nel settore camper, oltre a Rapidhome, specializzato nelle case mobili, e ai marchi Fleurette e Florium. Rapido, inoltre, ha sviluppato una forte presenza nel segmento dei furgoni con i suoi marchi Campereve e Dreamer, oltre all’acquisizione, nel 2010, del grande e iconico marchio tedesco Westfalia. Altre acquisizioni includono la società italiana P.L.A. nel 2016 (con la controllata Giottiline) e altri due produttori di furgoni nel 2017, il marchio francese Stylevan e il marchio britannico WildAx. Attualmente il Gruppo Rapido impiega 1.300 persone, di cui 500 a Mayenne, in Francia, il sito produttivo originario creato nel 1975. La produzione annuale totale è di circa 16.000 unità, delle quali circa il 50% viene esportato.
Dopo un lungo periodo trascorso esclusivamente nello sviluppo di prodotti di fascia alta, Rapido ha deciso di aumentare il proprio raggio d’azione orientandosi anche verso segmenti di mercato più bassi. Con il marchio Itineo e con l’acquisizione di P.L.A., infatti, il gruppo ha completato la propria offerta con la proposta anche di gamme entry level. Continuerete in questa direzione? Non vi preoccupa che il Gruppo Rapido possa perdere la sua identità e che il marchio possa venire associato a prodotti a basso costo?
Pierre Rousseau: Rapido è sicuramente un marchio premium che offre veicoli di qualità, in particolare tra i motorhome e i mansardati; i nostri veicoli si distinguono per la finitura di qualità del mobilio, per la cura della progettazione, per la tecnologia e le attrezzature di bordo di alto livello, senza dimenticare il design moderno e coinvolgente. Nel 2005 abbiamo verificato che non c’erano prodotti, nel segmento degli integrali, a prezzi relativamente bassi. Poiché il motorhome, come tipologia, è già percepito dal cliente finale come un prodotto di fascia alta di prezzo, questo passaggio strategico non ha significato un cambio d’immagine, se non quello di essere i primi a proporre motorhome dai prezzi particolarmente attraenti. L’acquisizione di PLA, una fabbrica e un marchio italiano, ci ha permesso di offrire modelli più convenienti in Europa e di diventare un player europeo che manterrà l’identità dei suoi marchi su ogni mercato.
Con la recente acquisizione di PLA, tutto ciò che rimane da fare è sviluppare la rete di vendita e quindi la penetrazione in determinati mercati o Rapido ha anche obiettivi relativi alla produzione?
Pierre Rousseau: I marchi PLA e Giottiline sono prodotti in due piccoli stabilimenti. Abbiamo deciso di concentrarne la costruzione in una sola struttura e di espandere l’impianto PLA, per il quale abbiamo previsto un investimento di circa 6 milioni di euro nei prossimi due anni. Ovviamente, con l’espansione del sito produttivo, aumenterà anche la capacità produttiva.
Di recente, per completare l’accordo PLA e dare all’azienda una direzione specifica, vi siete largamente confrontati con il mercato italiano: quali sono le sue principali differenze rispetto al mercato francese?
Pierre Rousseau: In Italia tutti i marchi europei sono presenti, anche se le vendite sono solo di circa 5000 veicoli all’anno. I costruttori locali sono molto attivi. Pertanto è un mercato molto competitivo. Il prezzo medio di vendita dei veicoli è inferiore a quello sul mercato francese. La nostra sfida è, quindi, produrre veicoli attraenti a prezzi accessibili.
In Europa, il mercato del van ha raggiunto livelli inaspettati: perché, secondo lei, e quale sarà la risposta di Rapido?
Pierre Rousseau: La tipologia del van, per il cliente finale, sembra essere molto attraente per la sua semplicità d’utilizzo, soprattutto grazie alle dimensioni contenute. Rapido è largamente presente in questo settore di mercato, con Campérêve, Dreamer, Stylevan, Westfalia e Wildax in Inghilterra. Possiamo dire che siamo stati tra i pionieri in questo segmento.
In passato, il marchio Rapido era famoso per le sue caravan pieghevoli, con le quali avete raggiunto una produzione annuale di 3.500 unità nel 1983. Successivamente, avete lanciato la serie di camper itineranti Golf and Club, con il tetto sollevabile. Quindi, avete abbandonato il segmento negli anni ’90. Pensa che, in Europa, non ci sarà più spazio per tali prodotti speciali e per le caravan in generale?
Pierre Rousseau: Il dato di fatto è che il mercato della caravan è completamente cambiato negli ultimi anni: la concorrenza del camper e delle case mobili, specialmente in Francia, ne ha rallentato lo sviluppo. È un mercato che, con ogni probabilità, rimarrà difficile.
Pensate che il camper van cambierà in Europa nei prossimi anni?
Pierre Rousseau: Non credo, poiché i vantaggi del suo utilizzo, come economia e libertà, esistono già. Credo che solo la tecnologia delle motorizzazioni potranno cambiare le cose nel lungo periodo.
Europa, America e Asia resteranno tre mercati separati o diventeranno sempre più vicini?
Pierre Rousseau: Credo che la meccanica del veicolo potrebbe costituire la caratteristica chiave, in futuro, per avvicinare i continenti. Attualmente lo sviluppo della base meccanica varia notevolmente da un continente all’altro: il processo di incontro tra diverse realtà concettuali richiederà tempo.
Quali sono e quali potrebbero essere le relazioni tra il gruppo Rapido, gli Stati Uniti e i mercati asiatici?
Pierre Rousseau: Saremo presenti negli eventi fieristici in Cina con il nostro marchio PLA, ma temo che i cinesi abbiano già il know-how per realizzare i propri prodotti e renderli competitivi. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, i clienti preferiscono ancora i veicoli di grandi dimensioni con telai molto diversi.
La Brexit avrà conseguenze importanti sul settore e sul suo gruppo in particolare?
Pierre Rousseau: Ci saranno certamente delle conseguenze anche per il nostro gruppo, l’economia britannica dovrebbe rallentare e stiamo già notando un calo nelle vendite dei camper. Il mercato inglese non rappresenta più del 10% della nostra attività, quindi dovremo adattarci e attendere. Avere, però, un marchio e una struttura inglesi è un vantaggio importante che dovrebbe consentirci di sopportare meglio le conseguenze della Brexit.
Pensate che a breve termine i possibili sviluppi della meccanica, a partire da motori alternativi, porteranno a cambiamenti significativi nei prodotti?
Pierre Rousseau: La risposta è probabilmente sì, nonostante i pesi lascino prevedere che, come per i camion, non si verificheranno grandi rivoluzioni nell’immediato futuro delle motorizzazioni dei nostri veicoli. Spetta a noi convincere i nostri clienti che i nuovi motori Diesel sono la soluzione giusta per i nostri camper e che la loro applicazione avrà ancora lunga vita. Quando anche le motorizzazioni ibride avranno raggiunto il nostro mercato affronteremo il problema posto dal peso sui nostri mezzi.
Con il suo ingresso in azienda, la terza generazione della famiglia Rousseau si avvicenda al comando del Gruppo Rapido. In un mercato sempre più globale, c’è ancora spazio per le aziende guidate dalla famiglia fondatrice?
Pierre Rousseau: Se guardiamo quali sono i proprietari delle grandi industrie europee, possiamo verificare che tante sono le famiglie fondatrici ancora al timone di quelle società. Forse non sono tutte un family business al 100% come noi, ma abbiamo anche visto, nel passato più recente, che i fondi di investimento avevano difficoltà a gestire gli andamenti del nostro settore in presenza di fluttuazioni del mercato così significative. I fatturati, infatti, non sempre sono sufficienti a rimborsare il debito. Sì, penso che sia ancora possibile gestire un’azienda in famiglia nel mercato dei veicoli ricreazionali e in realtà è tutto ciò che spero per mio figlio, dato che il nostro è un lavoro straordinario.