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Toscana: da Pisa al mare lungo l’Arno

La Toscana ha un patrimonio storico, culturale, naturale, gastronomico notissimo di attrazione per tutto il mondo. Incredibile scoprire che ci siano ancora angoli e percorsi poco conosciuti, come quelli nelle Terre di Pisa, triangolo tra Pisa-Volterra-San Miniato, summa di miracolosa bellezza e misteri etruschi, punta svettante di un territorio più ampio, che abbraccia l’intera provincia pisana diventata un marchio istituzionalmente riconosciuto. E in questo trigono, dove si condensano paesaggi strepitosi, da aprile a giugno la natura brada o gentilmente addomestica diventa compagna di escursioni e itinerari sorprendenti, perfetti per gli amanti del viaggio slow.

Si parte da Pisa, direzione mare e lungo il Viale delle Piagge si incontra subito qualcosa che non tutti sanno: i campanili pendenti sono tre, non solo quello della Torre e della Chiesa di San Nicola. Uno dei tre occhieggia lungo il viale: è il campanile della chiesa romanica di San Michele degli Scalzi. Continuando sui Lungarni s’incontrano Palazzo Lanfranchi, sede attuale del Museo della Grafica, a Palazzo Fiumi e Fossi dove nel Medioevo si trovava la casa torre del Conte Ugolino. Dietro spunta la cupola ottagonale della Chiesa del Santo Sepolcro, che pare fosse la chiesa dei Templari. Superando il Ponte di Mezzo, anello di congiunzione tra le due parti della città, si passa davanti a Palazzo Blu, che oltre alla permanete ospita sovente interessanti mostre contemporanee, quindi la Chiesa della Spina, bella anche per una storia quasi unica al mondo: è stata smontata pezzo per pezzo e rimontata più in alto per proteggerla dalle piene del fiume. Da qui, lasciandosi alle spalle la Torre Guelfa, inizia il vero viaggio: dieci chilometri lungo Viale D’Annunzio ed eccoci alla foce dell’Arno dove a fine Ottocento passava il “trammino”, piccolo tram che portava dalla città al litorale. Vicino alla Basilica di San Piero a Grado, rimarchevole esempio di romanico pisano, proseguendo lungo il viale si raggiunge la Foce dell’Arno dove, dopo avere attraversato tutta la Toscana, il fiume si inabissa. Siamo nel parco protetto di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli e le sponde sono punteggiate dalla presenza delle “bilance” e dei “retoni”, per la pesca.

Davanti alla foce si trova un’area camper attrezzata, vicino al parco avventura Il Pineto immerso nella pineta mediterranea, ideale per le famiglie con bambini. Dopo una passeggiata sul lungomare, da dove nelle giornate di cielo terso si vedono le isole dell’Arcipelago Toscano, addentrandosi nel parco inizia la parte più “nature” dell’escursione da fare a piedi, in bicicletta o a cavallo. Seguendo i sentieri nella tenuta di Tombolo, sulla costiera meridionale del Parco tra l’Arno e il Calambrone, ci si rilassa nel silenzio tra boschi e macchia mediterranea, fossati d’acqua e laghetti dove, tra marzo e luglio, fioriscono i giaggioli d’acqua, sorvegliati a distanza da pini secolari delle Oasi WWF. Nella riserva di Monterufoli, area selvatica più importante della Toscana, zona protetta a livello europeo, sono lecci e piante antichissime come il tasso, l’agrifoglio, l’alloro ad accompagnare il respiro e il passo su terreni rocciosi che d’improvviso regalano squarci popolati da garighe, piante legnose come il timo per esempio, che amano terreni aridi, poveri, e fioriscono in modo discreto rendendo suggestivo l’intorno aspro, Nella riserva scorrono anche torrenti, che invece favoriscono la vegetazione casa di aquile, lupi, gatti selvatici. Una passeggiata che, tra sabbia, percorsi fluviali, palustri e collinari, dalla primavera fino a luglio offre fioriture colorate e variegate, profumi intensi di piante mediterranee come lentisco, mirto, ginepro sui quali si soffermano per i loro canti nunziali piccoli uccelli come la Sterpazzolina di Moltoni, l’Occhiocotto, il Canapino comune. Volendo si può programmare anche una sessione di birdwatching: cannocchiale alla mano, nella stagione migratoria, tra aprile e giugno e tra settembre e ottobre, si possono avvistare molte specie di trampolieri, gabbiani e starne. E per finire, se la temperatura lo permette si può osare un tuffo in mare o “accontentarsi” di una sosta in spiaggia in attesa del tramonto.

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