Glamping

Yurte e cupole geodetiche: intervista a Eleonora Betetto

Oggi vi portiamo tra gli incantevoli colli della Maremma dove, Eleonora Betetto, impegnata da dieci anni a tempo pieno nella sua azienda agricola con suo marito, da circa due anni è agente per l’Italia per l’importazione di yurte dell’azienda asiatica Yurt Asia. Una collaborazione nata un po’ per caso grazie al suo interesse per questo tipo di supporti abitativi che ha impiegato nella sua azienda agricola Pietra Serena. Qui infatti, in un contesto completamente immerso nella natura, offre la possibilità di vivere un’autentica esperienza Glamping soggiornando in formula B&B in yurta e cupola geodetica acquistate appunto presso Yurt Asia. Col tempo è diventata esperta nel settore e, le numerose richieste da parte dei suoi clienti su costi e caratteristiche riguardo questo tipo di strutture abitative, l’hanno portata a intraprendere un percorso lavorativo con l’azienda asiatica. Noi l’abbiamo incontrata al SUN in occasione di TTG Travel Experience, dove ci ha raccontato la sua esperienza e ci ha illuminato sul fantastico mondo delle yurte e cupole geodetiche dandoci informazioni utili e spunti interessanti.

Chi è Eleonora Betetto e come è arrivata a fare l’agente per l’Italia per l’importazione di yurte?

Sono Eleonora, ho 39 anni e da 10 vivo e lavoro a tempo pieno nella mia azienda agricola in Maremma con mio marito. Abbiamo due bambini meravigliosi e la terza in arrivo per Aprile. Sono arrivata a fare l’agente per l’Italia per l’importazione di yurte circa 2 anni fa grazie proprio alle mie yurte che già ho da tempo e che sono attive come strutture Glamping molto speciali. I clienti che ci venivano a pernottare mi chiedevano e mi chiedono continuamente informazioni su costi, misure, ordini, tempi. Così, in accordo con la manager di Yurt Asia abbiamo deciso di iniziare questo percorso di collaborazione visto che il loro modus operandi è quello di avere degli agenti in diversi Stati d’Europa e mancava loro ancora un aggancio per l’Italia. Premetto ed aggiungo che io sono e sono stata per prima loro cliente e acquirente senza agenti di mezzo a garantirmi nulla, mi sono fidata e il risultato è stato ottimo. Le yurte che producono sono di ottima qualità e fattura, con materiali di prim’ordine come il feltro naturale lavorato e cardato a mano, che rappresenta il cuore della yurta.

Cosa le è piaciuto di questa azienda al punto da accettare di diventare agente?

Quello che più mi è piaciuto della loro produzione, dopo aver contattato e ricevuto info e preventivi per oltre un anno da diverse altre ditte, è la loro malleabilità e duttilità nell’adattamento alle tante diverse esigenze che ogni cliente italiano ha a livello di dimensioni, colori, porte e finestre da posizionare in diversi modi e angolazioni, ciascuno secondo l’uso che deve fare della propria yurta. Un altro aspetto che mi ha particolarmente interessato è che loro non lavorano in modo standard ma assolutamente personalizzato e infatti non ho ordinato una yurta uguale all’altra in due anni. Dal reparto produzione sono soliti dire: “Italian people are very exigent but brilliant in their choises and style”. Oggi le yurte di Yurt Asia sono disseminate in tutta Italia dalla valle D’Aosta alla Sicilia.

Entriamo nel dettaglio delle yurte. Da dove vengono precisamente, chi le costruisce e come arrivano (fisicamente) in Italia?

Le yurte sono costruite interamente in modo artigianale a Ulaan Baatar, capitale della Mongolia da Yurt Asia, una ditta specializzata che le produce da anni ormai, conservando la cultura e la manifattura millenaria della yurta mongola in cui le popolazioni locali tuttora vivono come nomadi per seguire i loro immensi greggi di animali al pascolo. Arrivano qui in Maremma 3 volte l’anno via terra con un truck. Presso la mia postazione a Civitella Paganico, vengono controllate e viene riorganizzato il trasporto fino al cliente italiano che ha effettuato l’ordine, oppure chi è attrezzato la viene a prendere qui da noi.

Come è fatta una Yurta? E’ vero che sono fatte a mano e su misura?

Yurt Asia ha una squadra di carpenters (falegnami) abilissimi che nella segheria attrezzata preparano prima tutta la parti in legno di larice in cui è costruito lo scheletro portante della yurta. Un team di donne abilissime sarte, tagliano e cuciono a macchina i teli di cotone e il feltro che costituiscono i vari strati di copertura.
Esistono ben 8 misure diverse di yurte che si possono avere, e una volta scelta la misura è a scelta del cliente il tipo di porta, porta finestra o porte aggiuntive, oltre al colore esterno della yurta, e alle diverse decorazioni opzionali che si possono avere.
Il risultato è che ogni yurta che viene ordinata è diversa dall’altra a seconda delle esigenze di utilizzo e di estetica del singolo cliente.

Come sono fatte internamente?

La yurta viene prodotta come da tradizione della Mongolia con le sue pareti e tetto, quindi viene prodotto “lo spazio” poi all’interno ciascuno è libero di arredare come preferisce a seconda delle varie destinazioni della yurta, che per esperienza sono le più disparate: asili nel bosco, spazio percorsi di yoga e meditazione, show room, punti vendita aziendali, camere per glamping, spazi privati di relax, club house per circoli sportivi, estensioni di strutture ricettive come area esterna coperta invernale ecc. Quindi, di volta in volta, ciascuno organizza all’interno dei divisori, il bagno ecc..ma in forma autonoma. Dalla Mongolia arriva la yurta completa ma senza gli interni.

Cosa secondo lei non si sa delle yurte e che è bene sapere?

Delle yurte molto spesso non si sa che, a livello nazionale, sono considerate strutture mobili e che pertanto non fanno volume, non necessitano quindi di permessi e autorizzazioni per essere montate, a condizione che non siano ancorate al suolo su pedane, piattaforme in cemento, plinti fissi ecc..ma su pedane in legno dello stesso diametro della yurta, anch’esse amovibili e che vanno a scomparsa sotto alla yurta stessa. Inoltre devono avere carattere di stagionalità, ovvero non dovrebbero rimanere montate tutto l’anno, proprio per non andare a configurarsi come un volume stabile e incorrere in problemi burocratici a livello urbanistico.

Passiamo alle cupole godetiche. Cosa sono precisamente e di quale materiale sono fatte?

Le cupole geodetiche o domes sono strutture il cui scheletro è realizzato in legno o tubo di ferro zincato con verniciatura elettrostatica, mentre la copertura è in telo di pvc termosaldato e certificato ignifugo. La struttura è un geode, e la sua caratteristica è quella che più aumenta la dimensione del diametro, più la struttura acquisisce solidità.
Viene prodotta in diverse dimensioni, da un diametro di 5 mt fino a 10 mt.
Possono essere realizzati diversi tipi di apertura di ingresso, circolare, esagonale o romboidale con cerniera, oppure con telaio rettangolare in metallo a cui applicare una normale porta a un battente. Molteplici anche qui sono le possibilità di scelta del colore e della parte crystal a scelta, ovvero pvc trasparente che permette la visuale verso l’esterno.
Non sono coibentate come le yurte ma è possibile migliorarne la tenuta climatica interna tramite un film detto “aliminium foil” che permette una migliore gestione della temperatura interna sia con il caldo che con il freddo.

Come sono internamente?

Internamente sono di diametro variabile, quindi rotonde e con altezze diverse al culmine a seconda della dimensione.
Come per le yurte, la proposta di diventare agente per la ditta produttrice mi è giunta naturalmente dalle numerose richieste dei clienti che ci soggiornano dopo l’istallazione della nostra cupola geodetica crystal e anche grazie alla visibilità sul web di questo tipo di struttura. E’ stato quindi anche qui in percorso naturale sull’onda della positiva esperienza delle yurte.
Inoltre posso mettere a disposizione di chi si affaccia per la prima volta alla conoscenza di questo tipo di strutture anche il know how che da sola mi sono creata nel tempo essendo stati un po’ pionieri di questa tipologia in Italia, con tutte le difficoltà burocratiche e i dettagli tecnici sull’istallazione. Posso quindi trasferire queste conoscenze in modo da agevolare i clienti. Mentre io ho dovuto fare tutto da sola.

In quali contesti le troviamo?

Le cupole sono senz’altro meno diffuse delle yurte per ora ma le richieste sono per contesti molto simili, essendo la tipologia dell’ambiente rotondo abbastanza similare seppure molto diverso per tipo di materiali utilizzati.

Per maggiori info qui.

Ringraziamo Eleonora Betetto per averci illustrato aspetti e curiosità sul mondo delle yurte e delle cupole geotediche, fornendoci informazioni utili e interessanti.

Ti potrebbe interessare